lunedì 9 settembre 2013

Un piccolissimo tributo e un dono per chi non conoscesse i suoi scritti. E' morto lo scrittore, fotografo, poeta.. Alberto Bevilaqua

Anima amante mia per sbaglio
segnata
come una data
in un estraneo anno domini
io ti ho forse
perché ho tutto quello
che non dovrei avere per averti
mio sapore d’altrove
cerchiamo di fare in fretta
la nostra eternità
sta godendo di poche ore.

Alberto Bevilaqua


venerdì 6 settembre 2013

Come una rosa spezzata dal tempo,
volano petali odor del vento..

Il ricordo tuo...bella come sempre. Ogni notte vieni e mi sussurri.

Se solo potessi sfiorarti il viso per rassicurarti col mio sguardo, alleviare le pene, che spero la tua anima abbia lasciato in questo mondo che nn ha alcuna importanza. 
Se potessi riportarti leggiadra con le dita dei piedi nel terriccio e la mano al vento per farti sentire le bellezze di una vita che nei tuoi confronti si è dimostrata misera. 
Se potesse questo mio fardello assicurarti un'altra discesa con sorrisi e feste.
Se potessi tutto questo ed altro... forse riuscirei a logorarmi meno del mio non esser odiata come le mie spoglia meritano, perché l'eccezione tua è che ti hanno tolto tutto.. ma sei ancora qui accanto me che sorridi all'universo..

E' lei ...





domenica 1 settembre 2013

Libro consigliato: FIMMINE RIBELLI - di Lirio Abbate

"Mio padre ha due cuori: la figlia o l'onore? In questo momento dice che vuole la figlia, però dentro di lui c'è anche quell'altro fatto." Queste parole le pronuncia Maria Concetta Cacciola, trent'anni, tre figli, colpevole di aver tradito il marito e di aver deciso di collaborare con la giustizia seguendo l'esempio di Giuseppina Pesce, anche lei giovane madre, anche lei di Rosarno. E poi ci sono Rosa Ferraro, Simona Napoli, tutte 'fimmine ribelli' che hanno osato dire di no a padri, mariti, fratelli. Come nell'Afghanistan dei talebani, in Calabria la donna che "disonora" la famiglia deve morire, meglio se con un suicidio che tutela dalle conseguenze penali. Attraverso le storie di queste donne, Lirio Abbate racconta uno spaccato di apparente normalità dietro cui si nascondono una frenetica attività criminale, patrimoni immensi e un radicamento a una cultura patriarcale antiquata e retriva. Ma la ribellione delle donne che oggi si affidano "allo Stato, ovvero al nemico" per cercare di scampare a un destino infernale, produce un effetto dirompente. Perché sgretola l'immagine di compattezza del clan, mette in dubbio i valori del sistema 'ndrangheta, rivela l'impotenza dei boss incapaci di "tenere in riga" le loro donne. E, soprattutto, accende nelle altre 'fimmine' la consapevolezza della propria condizione e il desiderio di scrollarsela di dosso, facendo nomi e cognomi e aprendo crepe in un universo inconcepibile ma fin troppo vero.

Photos by: Massimiliano Gallo