Speaker radio-televisiva, da cinque anni nel mondo della comunicazione, attualmente lavora per un canale televisivo della piattaforma Sky.
martedì 3 dicembre 2013
lunedì 11 novembre 2013
Sospiri
Se un fil di voce potesse narrare ciò che il cuore tace,
Ti direi che t'amo d'un amore che non vuol né comparire né sparire.
Ma il silenzio regna nel vuoto che l'aria crea.
Dannata io quel di che il coraggio m'abbandono',
Intimorito dai tuo occhi e carcerato dal mio orgoglio.
Resto dunque qui nel mio confine, assopita dai sospiri
Che invano mi arrendo al calar di voce.
Ed ogni urlo sordo , un pezzo del mio dolor x te prende vita,
Bruciando quel che in me è ormai paglia al vento.
Isabeau..
Ti direi che t'amo d'un amore che non vuol né comparire né sparire.
Ma il silenzio regna nel vuoto che l'aria crea.
Dannata io quel di che il coraggio m'abbandono',
Intimorito dai tuo occhi e carcerato dal mio orgoglio.
Resto dunque qui nel mio confine, assopita dai sospiri
Che invano mi arrendo al calar di voce.
Ed ogni urlo sordo , un pezzo del mio dolor x te prende vita,
Bruciando quel che in me è ormai paglia al vento.
Isabeau..
domenica 6 ottobre 2013
Tristezze della luna.
Questa sera la luna sogna con più languore;
come una donna bella su cuscini svariati
che con la mano lieve e distratta accarezza
prima del sonno il dolce contorno dei suoi seni,
sopra il lucido dorso di valanghe di seta,
morente s'abbandona a lunghi smarrimenti,
e gira intanto gli occhi su visioni bianche
che nell'azzurro salgono, come sboccio di fiori.
Quando nel suo accidioso languore, qualche volta
lascia un'ascosa lacrima cadere sulla terra,
nemico del riposo, un pio poeta accoglie
nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente al pari di un frammento d'opale,
e la cela agli sguardi del sole, nel suo cuore.
Charles Baudelaire
venerdì 4 ottobre 2013
Una candela per ogni anima - lutto nazionale.
Lutto nazionale anche se le sfilate di polictici ed ecclesiasti, con discorsi filosofici e narcisisti, non sono mancati.
A Palermo stasera centinaia di persone si incontreranno con in mano una candela, in segno di lutto e di rispetto per queste povere anime che nel mare siciliano hanno trovato non liberazione...ma tormento.
Si incontreranno anche per manifestare, in modo discreto ma incisivo, a favore dei diritti umani, affinchè l'uomo abbia umanità e dignità, affinchè la vita prevalga di fronte la burocrazia, la crisi economica, il potere delle nazioni e l'individualismo.
Per chi non potrà essere presente, esorto ad accendere ugualmente una candela nelle proprie case e a rivolgere (ogniuno nel proprio modo e credo) una preghiera, affinchè le stragi di questi giorni non debbano più ripetersi, affinchè nessuno possa speculare su bambini, donne o uomini, affinchè nessuno debba più morire per ritrovare la libertà.
Clicca sul link in basso per collegarti all'evento:
Una candela per ogni anima
A Palermo stasera centinaia di persone si incontreranno con in mano una candela, in segno di lutto e di rispetto per queste povere anime che nel mare siciliano hanno trovato non liberazione...ma tormento.
Si incontreranno anche per manifestare, in modo discreto ma incisivo, a favore dei diritti umani, affinchè l'uomo abbia umanità e dignità, affinchè la vita prevalga di fronte la burocrazia, la crisi economica, il potere delle nazioni e l'individualismo.
Per chi non potrà essere presente, esorto ad accendere ugualmente una candela nelle proprie case e a rivolgere (ogniuno nel proprio modo e credo) una preghiera, affinchè le stragi di questi giorni non debbano più ripetersi, affinchè nessuno possa speculare su bambini, donne o uomini, affinchè nessuno debba più morire per ritrovare la libertà.
Clicca sul link in basso per collegarti all'evento:
Una candela per ogni anima
giovedì 12 settembre 2013
lunedì 9 settembre 2013
Un piccolissimo tributo e un dono per chi non conoscesse i suoi scritti. E' morto lo scrittore, fotografo, poeta.. Alberto Bevilaqua
Anima amante mia per sbaglio
segnata
come una data
in un estraneo anno domini
io ti ho forse
perché ho tutto quello
che non dovrei avere per averti
mio sapore d’altrove
cerchiamo di fare in fretta
la nostra eternità
sta godendo di poche ore.
Alberto Bevilaqua
segnata
come una data
in un estraneo anno domini
io ti ho forse
perché ho tutto quello
che non dovrei avere per averti
mio sapore d’altrove
cerchiamo di fare in fretta
la nostra eternità
sta godendo di poche ore.
Alberto Bevilaqua
domenica 8 settembre 2013
venerdì 6 settembre 2013
Il ricordo tuo...bella come sempre. Ogni notte vieni e mi sussurri.
Se solo potessi sfiorarti il viso per rassicurarti col mio sguardo, alleviare le pene, che spero la tua anima abbia lasciato in questo mondo che nn ha alcuna importanza.
Se potessi riportarti leggiadra con le dita dei piedi nel terriccio e la mano al vento per farti sentire le bellezze di una vita che nei tuoi confronti si è dimostrata misera.
Se potesse questo mio fardello assicurarti un'altra discesa con sorrisi e feste.
Se potessi tutto questo ed altro... forse riuscirei a logorarmi meno del mio non esser odiata come le mie spoglia meritano, perché l'eccezione tua è che ti hanno tolto tutto.. ma sei ancora qui accanto me che sorridi all'universo..
E' lei ...
Se potessi riportarti leggiadra con le dita dei piedi nel terriccio e la mano al vento per farti sentire le bellezze di una vita che nei tuoi confronti si è dimostrata misera.
Se potesse questo mio fardello assicurarti un'altra discesa con sorrisi e feste.
Se potessi tutto questo ed altro... forse riuscirei a logorarmi meno del mio non esser odiata come le mie spoglia meritano, perché l'eccezione tua è che ti hanno tolto tutto.. ma sei ancora qui accanto me che sorridi all'universo..
E' lei ...
giovedì 5 settembre 2013
mercoledì 4 settembre 2013
domenica 1 settembre 2013
Libro consigliato: FIMMINE RIBELLI - di Lirio Abbate
"Mio padre ha due cuori: la figlia o l'onore? In questo momento dice che
vuole la figlia, però dentro di lui c'è anche quell'altro fatto."
Queste parole le pronuncia Maria Concetta Cacciola, trent'anni, tre
figli, colpevole di aver tradito il marito e di aver deciso di
collaborare con la giustizia seguendo l'esempio di Giuseppina Pesce,
anche lei giovane madre, anche lei di Rosarno. E poi ci sono Rosa
Ferraro, Simona Napoli, tutte 'fimmine ribelli' che hanno osato dire di
no a padri, mariti, fratelli. Come nell'Afghanistan dei talebani, in
Calabria la donna che "disonora" la famiglia deve morire, meglio se con
un suicidio che tutela dalle conseguenze penali. Attraverso le storie di
queste donne, Lirio Abbate racconta uno spaccato di apparente normalità
dietro cui si nascondono una frenetica attività criminale, patrimoni
immensi e un radicamento a una cultura patriarcale antiquata e retriva.
Ma la ribellione delle donne che oggi si affidano "allo Stato, ovvero al
nemico" per cercare di scampare a un destino infernale, produce un
effetto dirompente. Perché sgretola l'immagine di compattezza del clan,
mette in dubbio i valori del sistema 'ndrangheta, rivela l'impotenza dei
boss incapaci di "tenere in riga" le loro donne. E, soprattutto,
accende nelle altre 'fimmine' la consapevolezza della propria condizione
e il desiderio di scrollarsela di dosso, facendo nomi e cognomi e
aprendo crepe in un universo inconcepibile ma fin troppo vero.
sabato 31 agosto 2013
1.tratto da: "io?una donna per caso"
Questo trafiletto è tratto da uno scritto in lavorazione. Non parla di cambiamenti di sesso ma di quei semplici e complessi cambiamenti femminili che molte volte passano inosservati, non di certo però per l'universo femminile. Vi potrete ritrovare in questi cambiamente come no, infondo sono personali ed infiniti ;-). Io ho solo pensato di raccontare i pensieri di una delle milioni di donne nel mondo. Vorrei precisare che non è autobiografico anche se personalmente condivido molto cose con la protagonista di quest'opera.
"I passaggi sono sempre i più
difficili.
Pensate a quante volte, prima di
attraversare una pozzanghera o un ruscello, si ha sempre il timore che il salto
non riesca come dovrebbe, cadendo di conseguenza con uno “splash” nell’acqua.
L’acqua non fa male, abbiamo la perenne angoscia, però, di quello
“splash!”. Non siamo molto logici dato che la reale paura è non riuscire a fare
il salto.
Accantoniamo per un attimo i ruscelli,
pensate a quando vi trovate di fronte alla prospettiva di oltrepassare un
passaggio a livello. Non so voi, ma, mentre passo, io guardo mille volte a destra e a sinistra ,
come se un treno dovesse sbucare di sorpresa in una delle due direzioni. Ridicolo
no? Un treno che ti fa la sorpresa, anche se vi è una sbarra visibilissima e un campanelino assordante.
Un altro, forse più emblematico esempio, è il passaggio
di un ponte. Pensate di trovarvi in una delle estremità del Ponte di Brooklyn,
cercate di intravedere l’atra punta. E’ davvero difficile sforzare così tanto
la vista. Ci troviamo di fronte un imponente mostro fatto di strade, pilastri e
ringhiere altissime, potremmo definirlo un dinosauro dei nostri tempi,
colossale e immenso, noi invece siamo così piccoli, insignificanti, un numero
tra i tanti che lo attraversano. Mamma mia! Quanti numeri! Migliaia, forse
milioni. Sono innumerevoli le persone che utilizzano il ponte di Brooklyn per
raggiungere la parte opposta della città.
Insomma, siamo lì, impauriti da questo
gigante che tace e resta immobile. Ed è proprio così che comincia il nostro
cammino.
All’inizio, un po’ titubanti, restiamo
affascinati, forse siamo anche un po’ impazienti di arrivare, potremmo dire
“adrenalinici”.
Ci rendiamo conto però che più ci
mostriamo ansiosi più il tragitto ci appare lungo, sempre più lungo, ed il tipico pensiero è: “ non si arriva
mai?”.
Vi è, infatti, un momento in cui, con
molto sconforto, abbiamo la sensazione di non arrivare, sconforto seguito dalla tristezza di essere ormai a metà strada
e di non essere più tanto convinti del
cammino intrapreso.
(Non è da poco. Stiamo attraversando
insieme il ponte di Brooklyn, chi l’avrebbe mai detto?)
I nuvoloni sono sempre presagio di
pioggia, sua logica conseguenza.
Rassegnati di aver ormai intrapreso il
percorso lungo questo colossale ponte ed increduli sulla giusta decisione,
cominciamo ad essere timorosi riguardo a ciò che ci accoglierà al di là d
ponte, una volta arrivati.
La maggior parte degli errori
dell’essere umano risiede nei timori che
ti fanno entrare in un vortice di inquietudini, dubbi e confusioni; che hanno
la capacità di farti sentire smarrita e sola. Cosa ci attenderà? Non sappiamo
nulla di ciò che ci aspetta, solo frasi lette o sentite dire e comunque sia
molto dubbie, il chè influisce negativamente nella nostra fragilità.
E che dire delle innumerevoli
incertezze che appaiono a noi come biechi sussurri nei nostri pensieri, senza
nemmeno immaginare, però, che sono la nostra più grande fortuna…
Intanto siamo lì. Non ci si volta
neanche più indietro dato che la distanza del percorso già fatto è tale da
impressionare chiunque.
Siamo quasi alla fine, lì lì per
arrivare. Per un attimo cerchiamo di ricordare dove eravamo, i momenti passati
e dove saremo tra un paio d’istanti.
Ecco. I cambiamenti sono come i
passaggi, sono come il ponte di Brooklyn.
Nella propria vita sono molteplici, quello in
genere più critico è proprio capire chi si era, capire cosa e come si passa e
scoprire chi si sarà.
Ecco. Tutto per caso, e quando dico
per caso non è per usare un termine semplice ma per sottolineare che nulla è
stato preventivamente voluto o pianificato.
Un po’ come nascere uomo o donna, vi
sarebbero molti meno problemi sull’ accettazione del proprio corpo o della
propria vita.
Ho continuato a vivere percorrendo la
strada che il mio istinto mi suggeriva e mi sono riscoperta tale : donna…ma per
caso."
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